I coniugi, infatti, titolari di una rivendita in via Posidonia, sono stati accusati di falsificazione, frode nell’esercizio del commercio, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e truffa continuata in concorso.
I militari, nel corso di un controllo effettuato, insieme al personale del Monopolio di Stato presso l’esercizio commerciale di proprietà dei due, hanno sequestrato biglietti “Gratta e vinci” alterati per un valore complessivo di circa 12mila euro.
Successivi approfondimenti hanno permesso di accertare che i titolari della rivendita, dal 2011, dopo aver individuato, attraverso lievi abrasioni difficilmente percepibili ad occhio nudo, il codice segreto di ciascun biglietto, avevano incassato quelli vincenti, per i quali avevano complessivamente riscosso la cifra, comprensiva della percentuale prevista per la vendita, di circa 1.300.000,00 euro, mettendo in commercio i restanti.
LA PRECISAZIONE. Rivendita n. 57 via posidonia 137 e la rivendita n.10 via posidonia 239 risultano completamente estranee ai fatti rappresentati nell’articolo