Dicono sia malato. Così, nei giorni di sole, gli sorridono un po’.
Fa bene – dicono ancora – tra un segno di croce ed una cortesia.
Per cortesia! Che si sposti più in là!
È sempre al centro della strada, al centro del suo non fare con quella cravatta, l’aria da … l’aria bislacca.
Disturba.
Si può dire? Nel mentre si sorride, si porge un fiore. Fa bene quel dare, fa bene dialogare. Sa?
Ma non ascolta.
Mi sente?
Sarà la malattia.
Dicono che si è ammalato di altro, che sta bene. Che un giorno è caduto.
Lì dove non si vede.
È difficile vedere, è difficile sbirciare.
Caduto nella tana del bianconiglio.
Non era buio.
C’era tutto quel bianco.
Non è più tornato.
È lì dove non trova mai un posto che aspetta l’altro sé.
Dondola.
Turba.
Si sposti.
È spostato?
Ma è sempre al centro.
Non c’entro.
È capitato.
Parole confuse.
Ma Gio – o chi soffre –
capirà.
Fatima Mutarelli
Mail: valelapennasi@gmail.com
Fb: Fatima Mutarelli (ragazza alla finestra)
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