Gli editoriali del numero 4-2018 di InfinitiMondi sono dedicati ad un’analisi ad ampio spettro del risultato elettorale del 4 marzo. Negli interventi di Pietro Folena, Massimiliano Amato, Mena Diodato e Michele Mezza una disamina cruda e feroce dell’epocale débâcle della sinistra, messa all’angolo dai suoi cedimenti culturali e dagli aggressivi populismi che hanno fatto irruzione sulla scena politica italiana.
Nel Contemporaneo, InfinitiMondi cerca di stabilire un ponte con le origini della Repubblica, ospitando, oltre al saggio di Cacciatore, una raffinata analisi sul ruolo della nostra Carta nella storia del costituzionalismo europeo, affidata a Guido D’Agostino, storico della Federico II di Napoli e presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi”. Un saggio di Gianfranco Nappi sull’”impero del cibo” mette in guardia dalla minaccia rappresentata dal diffondersi di pratiche alimentari sbagliate (il cosiddetto “junk food”) tra i ceti meno abbienti, schiacciati dalla globalizzazione neoliberista e mercatista, mentre il giurista Alessandro Biamonte continua la riflessione, già avviata nei numeri precedenti, sulla necessità di una legislazione di “civilizzazione democratica” del web, contro la dittatura dell’algoritmo.
Il numero 4-2018 di InfinitiMondi riflette anche sulla “sparizione dell’architettura”, con un saggio di Alberto Cuomo, urbanista, professore emerito della Federico II, e sull’emergenza ambientale nella cosiddetta “Terra dei fuochi”, con un documentato reportage del giornalista Nico Pirozzi sullo sversamento dei rifiuti tossici e pericolosi nelle campagne della un tempo “Campania Felix”. L’inchiesta è accompagnata da un saggio di Antonio Malorni sull’innovazione tecnologica nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Sulla “Nuova Programmazione dal basso”, coraggioso esperimento della metà degli anni Novanta, riflette un protagonista di quell’epoca, Osvaldo Cammarota, mentre la parte finale della rivista è dedicata a due protagonisti della scena pubblica campana recentemente scomparsi: lo storico esponente comunista Abdon Alinovi, ricordato da Luciano Volpe, e il giornalista Luigi Necco, commemorato da un collega che lo conosceva bene: Salvatore Biazzo.