Spinelli, che ha un passato da operaio in fonderia e poi alla Fiat, ha deciso di iscriversi alla facoltà di Filosofia dell’Ateneo marchigiano quattro anni fa, dopo il decesso della moglie Angela. “Dopo la sua scomparsa ho avuto un pensiero ricorrente: l’anima muore o prosegue il suo percorso in una dimensione diversa?” Una domanda che l’82enne ha spesso rivolto al parroco del paese, don Ettore, e che dopo anni di studi e 35 esami sostenuti (con una media di 24/30esimi) ha finalmente trovato una risposta. “L’anima vive, sono credente e la penso come Pascal, il filosofo che sento più vicino perché la sua scommessa è davvero geniale. Il suo ragionamento porta alla conclusione che conviene credere in Dio: se esiste ottengo la salvezza e ho vissuto un’esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere”.