Rispoli, così torna sul caso che, da tempo, l’opinione pubblica ha mandato nel dimenticatoio. “Il problema della sicurezza a Salerno non è stato cancellato in questi mesi, anche se qualcuno preferisce non parlarne più per evitare di creare malumori tra i residenti. Ricordiamo a tutti che siamo agenti ausiliari di pubblica sicurezza e dovremmo essere un rinforzo a chi è invece titolare di poter agire sotto questo aspetto. Restano specifiche invece il controllo del traffico e il vivere civile”.
“Tuttavia – continua – se veniamo destinati al controllo del Lungomare, invaso sempre più da venditori ambulanti e spacciatori di droga. Questi sono problemi di ordine pubblico, che nulla hanno a che vedere con la polizia municipale. Nonostante questo, però, a Salerno i vigili urbani sono chiamati a essere presenti ovunque senza poi vedersi riconosciuti i giusti meriti. Oggi il cittadino che ci chiede l’intervento per il passo carrabile o per un incidente in città resta interdetto quando non abbiamo pattuglie disponibile, in quanto impegnate tutte a presidiare il lungomare e le zone pedonali centro”.
Infine, l’appello al sindaco Vincenzo Napoli: “Speriamo che possa varare in tempi brevi il nuovo piano occupazionale. Il problema non è legato ai numeri, ma all’età media degli agenti che si attesta sui 56 anni. Sarebbe giusto anche chiedere uno specifico Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura sul caso Salerno, dove dividere i compiti e zone della città tra le varie forze di polizia”.
Gentile signor Rispoli, comprendo perfettamente il suo sindacalese e il suo atteggiamento di protezione di privilegi della categoria che rappresenta, ma non la giustifico.
I vigili urbani di Salerno hanno perso, al pari delle aziende preposte alla nettezza urbana, il controllo della città. Saranno anche meno del necessario ma le garantisco, perché vivo nelle strade di Salerno, che quelli che ci sono fanno poco e male il loro dovere. Per dirne una, ignorano nella maniera più assoluta le regole elementari della deterrenza, faccio un esempio per tutti e non mi dica che è un caso isolato: ho assistito basito (tante volte) a scene in cui un veicolo fermo in seconda/terza fila rendeva difficile lo scorrimento del traffico, ebbene due vigili che eccezionalmente passavano si sono fermati, a volte sollecitati dal sottoscritto, ed hanno iniziato a fischiare davanti a tutti i negozi e sotto le finestre della zona finché il cafone automobilista ha spostato con tutto comodo il veicolo e non è stato sanzionato. Questo comportamento aumenta il fenomeno del posteggio selvaggio perché trasmette il messaggio che se il vigile fischia, nei rari casi in cui passa, basterà spostare il veicolo più in là, allora perché non posteggiare comodamente proprio davanti al bar/negozio/sala giochi in seconda o terza fila e meglio ancora sulle strisce pedonali? Ovvio che se si procede così necessitano tanti vigili quanti sono i cittadini!
Non mi dica ora dei cinque milioni incassati per le multe, perché quello è un altro capitolo piuttosto imbarazzante, una telecamera che passa casualmente per la città, pochi giorni all’anno, riesce a elevare migliaia di contravvenzioni e fare cassa ma non ha efficacia come deterrente, prova è che la sosta e la circolazione permangono fuori controllo.
I vigili non hanno bisogno di auto ma di biciclette, motorini e moto, mezzi molto più agili per perlustrare ripetutamente le strade e sanzionare senza eccezioni tutti i veicoli parcheggiati che ostruiscono il traffico, o chiudono il passaggio dei pedoni sui marciapiedi e sulle strisce pedonali.
Per non dilungarmi, ma ci sarebbe tanto, mi preme riportarle una metafora calcistica: quando una squadra di calcio perde ripetutamente le partite di campionato si sostituisce l’allenatore, si cambia qualche giocatore e si strigliano bene gli altri. Francamente, non vedo altra soluzione. Grazie per l’attenzione.
Il problema è che vorrebbero assurgere a forza di polizia….quando poi non sanno neanche la parola polizia che significa
Presidiare, che parolone! Passeggiare e mostrare il pugno forte con i deboli stranieri, mentre i forti, stranieri e locali, continuano ad esercitare, con incuranza, la propria illegalità quotidiana a danno della collettività. Questo modo di fare sindacato ha distrutto ogni credibilita nell’Istituzione sindacato