“Vogliamo ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, che come i vecchi tempi ci ascolti e sorridi” sono le parole, prese in prestito da una canzone dei Nomadi, riportate dai compagni di scuola su uno striscione dedicato a lui. La cerimonia funebre è stata officiata da don Antonio Garone.
In una chiesa gremita, che ha mostrato la vicinanza dell’intera comunità alla famiglia Pascuzzo, il parroco, nel corso dell’omelia, ha voluto far sapere dell’immenso dolore e della sofferenza che ha coinvolto anche i genitori di Karol Lapenta per il tragico episodio. Al termine della cerimonia funebre, la bara bianca è uscita dalla chiesa con tantissimi pallocini fatti volare in segno dell’ultimo saluto ad Antonio.
Intanto, nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Potenza, si è tenuta l’udienza di convalida del fermo disposta dall’autorità giudiziaria dopo la confessione dell’omicidio. Il Giudice per le Indagini Preliminari, dopo aver ascoltato l’avvocato della difesa Michele Di Iesu ha deciso per la non convalida del fermo e ha disposto la custodia cautelare in carcere per Karol Lapenta, in quanto reo confesso dell’omicidio di Antonio Pascuzzo
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