Pasquale Aliberti dovrebbe essere regolarmente in aula a Salerno, giovedì, per l’udienza preliminare al termine della quale potrebbe essere rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta denominata Sarastra e che lo vede accusato di scambio politico mafioso con elementi del clan Loreto-Ridosso.
L’ex sindaco di Scafati avrebbe accusato un malore, lo scorso fine settimana, nella sua casa di Roccaraso dove è detenuto ai domiciliari con la sola possibilità di vedere i suoi anziani genitori. Aliberti non può avere contatti né con sua moglie- la consigliera regionale Monica Paolino- né con i suoi figli.
Circostanza che- secondo i suoi legali- aggrava la situazione psicologica di Aliberti, già in terapia per una forma di depressione di medio livello, peraltro confermata da una diagnosi di un consulente di parte della Procura di Salerno.
L’ex primo cittadino scafatese assume degli antidepressivi, farmaci che a lungo andare possono provocare delle ripercussioni fisiche. Già qualche giorno dopo l’arresto, avvenuto a gennaio, Aliberti accusò un malessere in carcere a Fuorni, tanto da rendere necessari degli accertamenti medici di natura cardiologica, che comunque esclusero complicazioni.
La salute dell’ex sindaco, però, sarebbe via via peggiorata con lo stato di detenzione domiciliare in una casa sui monti abruzzesi, molto isolata e con il solo contatto- peraltro sporadico- con gli anziani genitori. Gli antidepressivi avrebbero provocato una crisi che è stato lo stesso Aliberti a gestire, venerdì scorso, allertando il 118 dell’Aquila.
Ne è seguito un breve ricovero in Psichiatria, prima del rientro a casa. Giovedì in aula bunker a Salerno l’udienza davanti al gup. Non è escluso che possano arrivare anche decisioni importanti su una eventuale scarcerazione.
Fonte LIRATV.com