Nel gennaio scorso, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) ha trasmesso al Comune di Sarno il decreto di destinazione dei beni immobili e dei terreni confiscati alla camorra in via Ingegno. I beni confiscati, sono stati ufficialmente trasferiti al patrimonio indisponibile dell’Ente di Palazzo San Francesco. I cespiti, vengono consegnati nello stato di diritto e di fatto in cui si trovano, per essere destinati a finalità istituzionali e sociali.
Nei mesi scorsi, la Giunta Canfora aveva approvato lo studio di fattibilità elaborato dall’ufficio tecnico per il riutilizzo sociale degli immobili confiscati in via Ingegno. Il Comune si era candidato per essere ammesso ai finanziamenti per il recupero di un vecchio casolare appartenuto al clan Galasso previsti dal PON Legalità e POR Campania.
“Dopo due anni di incontri con la Prefettura e l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, possiamo finalmente dire di aver raggiunto un altro importante obiettivo – spiega l’Assessore al Demanio e al Patrimonio, Emilia Esposito – . In linea con la legge sui beni confiscati, il riuso è finalizzato esclusivamente a scopi sociali. E’ intenzione del Comune di Sarno utilizzare l’area confiscata al clan Galasso destinando tale spazio a un luogo in cui coinvolgere i saperi, le persone, la loro creatività e la possibilità di contribuire al benessere collettivo.
In particolare l’area confiscata sarà destinata alla realizzazione di un punto ristoro\bar, una sala convegni sia per ospitare conferenze che iniziative sulla legalità e la sicurezza. In più è prevista la realizzazione di aule adibite a laboratori didattici e di un ecomuseo espositivo e divulgativo per la promozione dei prodotti tipici dell’Agro sarnese e delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio, anche attraverso la convenzione con gli istituti scolastici della zona”.
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