La pistola era un giocattolo, ma per chi non ha dimestichezza con le armi distinguere la copia dall’originale non è facile, specie se ci si sente in pericolo. Il fatto, riportato da La Nazione, è accaduto a gennaio, quando un giovane di 17 anni ha puntato la finta arma contro un docente e lo ha costretto ad alzare le mani e abbassare il capo.
Solo qualche minuto dopo, impressionato forse dall’obbedienza del professore, l’alunno ha spiegato che l’arma era un giocattolo, come verificato poi dagli altri studenti. La vittima, ancora scossa, si è avvicinato a una collega e ha spiegato l’accaduto. La donna si è dunque diretta verso l’ufficio della dirigenza, coperta di insulti dal bullo, che si è frapposto poi tra lei e l’ingresso alla dirigenza, senza però riuscire a dissuadere l’insegnante. Lo scrive il sito FanPage.it
Il ragazzo è stato sospeso ed è ora indagato per violenza privata continuata, minaccia e ingiuria. La Procura sta indagando sui fatti, che si sarebbero svolti nell’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato Pacinotti e che è salito agli onori della cronaca mesi dopo l’accaduto per i riflettori accesisi di recente sul bullismo contro i professori. Questa volta però non sembrano esserci riprese fatte con il telefonino, usate spesso per amplificare l’umiliazione e, successivamente, per inchiodare i minorenni alle loro responsabilità. È stato questo il caso del bullo di Lucca, che al professore aveva gridato “mi metta sei e si inginocchi”, o a quello di Velletri che aveva minacciato la docente di scioglierla nell’acido
Fonte FanPage.it