L’On. Casciello continua: «Viste le chiarissime difficoltà economiche per la gestione del sito da parte della Soprintendenza e di alcune amministrazioni locali, era necessaria da parte del Ministero una scelta meno miope con un’organizzazione unificata dei siti di Elea-Velia, di Paestum e della Certosa di Padula ottenendone una struttura amministrativa unitaria ed una gestione integrata per ottimizzare e non perdere le risorse economiche, ma per estendere anche le attività di promozione e valorizzazione ad un contesto paesaggistico e culturale più ampio. Comprensibile l’amarezza di quanti amano e vivono quel sito e che speravano in un rilancio dell’area archeologica».
«Una scelta sbagliata perché la mancata autonomia e la non equiparazione dei tre siti (Velia con Paestum e Padula) – spiega ancora il Deputato azzurro – renderanno ancora più difficoltoso gestire il luogo e reperire i fondi necessari. Questa vicenda sarà oggetto di un’interrogazione per chiedere chiarimenti al Governo, mirata anche all’individuazione di risorse per la valorizzazione del sito patrimonio dell’Umanità.
Inoltra, chiediamo al Ministero che fine abbia fatto il progetto “Velia, città delle acque”, finanziato nell’ambito del Pon “Cultura e Sviluppo 2014/2020”, i cui lavori erano stati annunciati nei primi mesi del 2018 e di cui non si sa più nulla. Invece di annullare l’autonomia del Parco di Velia pretendiamo dal Ministero, data la bellezza e l’importanza storica dei luoghi, di attivarsi una volta e per tutte per la riapertura dell’intera area archeologica adoperandosi anche con adeguate misure per la sicurezza e l’antincendio del parco».