Premiato con il Cavallo D’Argento della RAI come Art Director e da poco nominato Membro Ufficiale dell’Unesco nel CID,in qualita’ di Art Director Internazionale,Maximo De Marco ,che da sempre e’ impegnato nel sostenere cause umanitarie,come la Campagna Mondiale per la Donazione Organi ,di cui e’ stato Protagonista e Testimonials Fabrizio Frizzi,e’ rimasto colpito dalla storia del Fondatore Emanuele Scifo,
una vicenda umana che ha commosso e intenerito i cuori di mezza Italia!
„”Emanuele Scifo è un ragazzo con una malattia rarissima: ha bisogno di un trapianto di cinque organi. E di un milione di euro per farsi operare a Miami. Gli restano pochi anni di vita.“
„..questo l’appello che fece alcuni anni fa’ all’Italia,ma con quei soldi raccolti Emanuele decise di aprirci una Fondazione per aiutare bambini con il suo stesso male : “la sua vita in cambio di quella di tanti bambini che in Italia e nel Mondo lottano contro il male oscuro delle malattie rare! “
“Tutto cominciò quella maledetta sera. Stavo cenando e inspiegabilmente non riuscivo a mandar giù il cibo. Avevo dolori lancinanti nella parte inferiore dell’addome”. Il calvario di Emanuele Scifo, infermiere di Battipaglia (Salerno), 33 anni, inizia qui.
Quella sera – era il 2005 – Emanuele era un ragazzone di 98 chili. Aveva 25 anni e una vita normale, una fidanzata e tanti amici, e solo qualche piccolo problema ai reni, per cui seguiva delle cure. Oggi pesa 44 chili, per colpa di una malattia rarissima diagnosticatagli nel tardo 2009 al Policlicino Sant’Orsola Malpighi di Bologna, sede della facoltà di medicina e chirurgia dell’Università cittadina e centro d’eccellenza per le patologie dell’apparato digerente e i trapianti.
Ha il nome freddo e brutto delle malattie rare quella che affligge Emanuele: si chiama pseudo-ostruzione intestinale cronica, una patologia motoria dell’intestino caratterizzata da un transito rallentato e da una ridotta capacità di spingere il cibo attraverso l’ultima parte dell’apparato digerente. Come se non bastasse, la malattia è aggravata da un’angiodisplasia (una malformazione dei piccoli vasi dell’intestino che comporta sanguinamenti continui) e da una gastroparesi (una paralisi parziale dello stomaco). Una patologia di solito congenita, ma che al giovane è stata diagnosticata in tarda età. Tra ospedali, interventi chirurgici e dodici ore di infusioni notturne che sostituiscono la sua nutrizione, Emanuele lotta per la vita da otto anni e avrebbe bisogno di un trapianto multiviscerale addominale – unico caso in Italia – che prevede la sostituzione di stomaco, duodeno, pancreas, milza, intestino tenue e crasso.
Anni fa’ doveva operarsi al Jackson Memorial Hospital di Miami, l’unico centro al Mondo specializzato in trapianti multiviscerali. Considerato il quadro clinico drammatico e la continua perdita di peso, i medici che lo seguivano a Bologna gli avevano dato pochi anni di vita…ma Emanuele oggi e’ ancora tra noi ,che continua a lottare come un guerriero,ma non piu’ per se stesso, ma per migliaia di bambini che come lui hanno una malattia rara ed incurabile!