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L’attore Diele guidava in stato di alterazione: sentenza a giugno

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Livelli di tossicità da assunzione di stupefacenti almeno tre/quattro volte superiori al normale: è questo l’elemento che potrebbe rivelarsi decisivo nella definizione delle responsabilità a carico dell’attore Domenico Diele, che nella notte tra il 23 ed il 24 giugno scorsi travolse ed uccise Ilaria Dilillo, che viaggiava in scooter lungo l’autostrada A2 del Mediterraneo. Ieri, davanti al giudice per l’udienza preliminare Pietro Indinnimeo, sono state illustrate le perizie con le quali è emerso che i valori di sostanze legate alla droga nel sangue di Diele erano molto alti quella notte e tali da non permettere una guida in piena lucidità.

Di più, secondo quanto rilevato dal consulente l’ing. Alessandro Lima, la frenata dell’attore è arrivata oltre due secondi dopo l’impatto tra l’Audi che guidava e lo scooter della Dilillo, con un tempo di reazione dilatato al punto da dimostrare l’alterazione di Diele. Fin qui la tesi dell’accusa, ma la difesa dell’attore senese ha depositato altri elementi che il gup dovrà valutare in vista della prossima udienza, in agenda l’11 giugno.

In quella sede potrebbe arrivare anche la sentenza, visto che il pm Elena Cosentino ha già formulato accuse precise per omicidio stradale aggravato chiedendo la pena massima, otto anni di reclusione, con i soli sconti previsti dalla scelta del rito abbreviato.

Fonte LIRATV

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