Prima della consegna, alle ore 09.30, è prevista una partita di calcio cui parteciperanno una squadra composta da detenuti e una rappresentativa di Avvocati. Spettatori di questa sfida saranno le famiglie dei detenuti, in particolare i figli minorenni, per dare sostegno al diritto dei detenuti alla genitorialità e al mantenimento del legame affettivo con i figli.
Alle ore 11.30 ci sarà una breve conferenza stampa e la cerimonia di consegna, degli attestati di istruttore sportivo di I livello ai detenuti partecipanti al settimo ciclo del corso.
L’iniziativa nasce per volontà del comitato scientifico composto dalla prof.ssa Ileana Del Bagno, dall’avv. Antonella Simone e dall’avv. Marco De Luca.
Lo scopo del corso è quello di fornire ai detenuti coinvolti un attestato in grado di offrire future opportunità di lavoro, o comunque favorire un più agevole reinserimento sociale al termine della pena. Il personale tecnico-sportivo anche questa volta ha garantito la preparazione di istruttori capaci di organizzare e pianificare attività motorie, mentre quello universitario ha arricchito l’offerta accompagnando i partecipanti in una riflessione sui valori dell’etica sportiva, nonché sull’importanza del rispetto delle regole e dell’agire in modo leale e corretto nel mondo sportivo, così come nell’ordinamento generale.
Il percorso formativo contribuisce ad attuare in concreto il fine rieducativo della pena prescritto dall’art. 27 della Costituzione, favorisce il reinserimento socio-lavorativo di soggetti spesso costretti all’emarginazione, promuove valori etici, primo fra tutti quello dell’inclusione, e la cittadinanza attiva, ma soprattutto cerca di offrire un sollievo ed una speranza, capaci di scalfire la monotonia e l’alienazione della vita carceraria.
In definitiva, lo sport vissuto come impegno e confronto, come nuova ed altra opportunità formativa e rieducativa.
La realizzazione del progetto è stata resa possibile anche grazie al contributo prestato dall’Università degli studi di Salerno – Dipartimento di Scienze Giuridiche Scuola di Giurisprudenza, dalla Casa Circondariale A. Caputo e dal Comune di Salerno. Ruolo determinante ha svolto l’ASD Avantaguarde Sport, affiancata dall’AICS. Hanno patrocinato il progetto nei suoi diversi cicli la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Salerno, la Fondazione CA.RI.SAL.
Il corso è stato strutturato in otto giornate ed è stato gratuito; nell’ambito del progetto sono stati previsti ulteriori cicli che hanno coinvolto detenuti, sia uomini che donne. Le molteplici competenze tecniche e professionali a disposizione, ponendo sempre come centro d’interesse la persona (e la sua integrazione) più che il gesto tecnico, si sono concretizzate nello svolgimento di un corso completo di formazione. Il progetto rientra a pieno titolo tra le iniziative inerenti i temi della formazione e del lavoro, ed è volto a realizzare l’obiettivo di contrastare i pregiudizi ed i diffusi stereotipi connessi alla realtà detentiva, il comitato scientifico mira, dunque, a farsi promotore di percorsi idonei alla socializzazione ed all’integrazione nel tessuto cittadino.