Solo per citarne alcuni, in “partenza” i lavori sulla SP 267 (Castellabate), sulla SP 430 (Roccagloriosa), sulla SP 278 (Agropoli e Paestum). Molti altri cantieri seguiranno, come da Piano straordinario di manutenzione strade provinciali presentato il 7 dicembre scorso.
Nel Cilento, è stato risolto il problema della rotatoria a Poderia, provvedendo alla sistemazione dell’impianto di illuminazione, spento da mesi; a questo ha fatto seguito l’installazione di specifica illuminazione al di sotto del ponte della SP 430; la strada è interessata, purtroppo, dal dilagante fenomeno dell’abbandono di rifiuti. Il tratto illuminato costituirà un deterrente per l’indiscriminata prassi. Un altro impegno mantenuto.
“Questi sono segnali importanti, nel contesto di “precarietà” in cui ci troviamo, ottenuti con fatica e determinazione e per cui ringrazio il Presidente Giuseppe Canfora ed il collega delegato alla Viabilità Antonio Rescigno, il settore Viabilità ed il personale dipendente della Provincia, uniti agli eccellenti risultati raggiunti nel settore Ambiente ed alla Regione Campania, particolarmente attenta sul fronte depurazione e per l’edilizia scolastica – dichiara il Consigliere Provinciale Pasquale Sorrentino, con delega a Polizia Provinciale, Protezione Civile e G.P. Risanamento
Corpi Idrici Superficiali Comparti 1,2,4,5. La questione “Province” dovrebbe al più presto “accendere” il dibattito nazionale, oggi ridotto ad un “parlarsi addosso senza dire nulla”; diversamente, solo per la Provincia di Salerno, rimarrebbero “senza governo” (oltre all’Italia) anche 2700 km di strade ed oltre 170 plessi scolastici; un disagio immane, per gli automobilisti, per i giovani, per le famiglie, per le scuole, per i lavoratori di ogni ordine e grado. Un corto circuito normativo e politico che tocca la carne viva delle persone.
Un Paese serio – continua il consigliere Sorrentino – dovrebbe dipanare questa matassa, senza farsi deprimere dalle sterili ed inconcludenti liturgie dell’antipolitica e dalla scure dei tagli orizzontali che, irresponsabilmente, trascinano nel baratro ogni forma di amministrazione, senza distinguere quella buona da quella cattiva. Ormai rimangono soltanto i Sindaci a presidio delle comunità; una nuova forma di “resistenza” in conflitto con la “fiacca esistenza” di un Parlamento litigioso ed infantile”.