Per i primi 3 anni i prescelti faranno formazione sul campo, pagati direttamente dalla Regione. E chi s’avvarrà della loro opera, allo scadere del triennio, dovrà regolarizzarli con un assunzione. Dunque, nessuna assunzione a pioggia, secondo una logica politica da prima Repubblica, ma una selezione pubblica.
A ricordare i passaggi di questo piano il quotidiano La Città oggi in edicola. Si procederà per gradi con l’ingresso di 10mila giovani che dovranno occupare i posti nei Comuni che saranno lasciati vacanti dal personale che andrà in pensione.
«Voglio aprire un varco – sottolinea De Luca – anche con le amministrazioni statali: Soprintendenza, Provveditorati opere pubbliche, vigili del fuoco, forze di polizia, giustizia, tribunali. Abbiamo una carenza drammatica di personale. Voglio ampliare le piante organiche e avviare una contrattazione con il ministero della Funzione pubblica per consentire l’utilizzazione dei ragazzi attraverso il meccanismo dei corsi-concorso. Meccanismo che può partire da fine 2018. Cominciamo con i Comuni e poi continuiamo».