La Corte di Appello di Salerno si è pronunciata sui ricorsi presentati dagli avvocati dell’OO.SS USB ed ha confermato l’illegittimità dei licenziamenti comminati dalla SITA SUD condannando la stessa alla REINTEGRAZIONE IMMEDIATA dei ricorrenti nel loro originario posto di lavoro. La vicenda trae origine da una decisione della SITA SUD di incaricare un’agenzia investigativa per controllare i lavoratori fruitori dei permessi della L.104.
Dopo ben due anni di battaglia giudiziaria, nella quale il Tribunale di Salerno in primo grado già dichiarava l’illegittimità dei licenziamenti impugnati condannando SITA SUD al pagamento della sola indennità risarcitoria, dinanzi la Corte di Appello di Salerno è prevalsa la tesi della difesa degli avvocati Veronica Pichilli e Gianquirino Cantalupo che ha portato gli stessi ad ottenere anche la Reintegrazione dei lavoratori nel posto di lavoro. Infatti la Corte di Appello di Salerno ha sentenziato che i lavoratori non hanno abusato dei benefici di legge e che la SITA SUD li ha licenziati illegittimamente tanto da doverli reintegrare.
Gli avvocati interpellati sulla vicenda dopo la vittoria ottenuta in Corte di Appello, hanno dichiarato che la sofferenza e i patimenti dei lavoratori da loro assistiti non possono considerarsi compensati dalla vittoria e dalla reintegrazione ottenuta perché la dedizione dei lavoratori dimostrata all’azienda per oltre un trentennio non era comunque bastata all’azienda stessa perché gli stessi fossero creduti e perché la loro buona fede prevalesse.
La Corte di Appello di Salerno ha condannato altresì la SITA SUD al pagamento di un’indennità risarcitoria nella misura del tetto massimo di mensilità consentito dalla legge pur precisando che i lavoratori sono stati privati del lavoro da SITA SUD per un numero maggiore di mesi. La reintegrazione disposta dalla Corte di Appello di Salerno rappresenta una grande vittoria giudiziaria e sindacale anche per la nota riduzione dei casi in cui la Legge, Fornero prima ed il Jobs act poi, consente al Giudice di poterla ordinare.
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