Nonostante le spedizioni fossero indirizzate a soggetti indicati con false generalità, l’attività investigativa e informativa tempestivamente condotta sul momento ha consentito di individuare non solo i reali destinatari dei biglietti contraffatti — identificati in un napoletano e una donna di origine rumena — ma anche le rispettive residenze, presso le quali sono state immediatamente eseguite le necessarie operazioni di perquisizione locale. I finanzieri, partendo da un centro di spedizioni a Napoli, sono giunti nell’agro-aversano ed effettuato la scoperta.
Le ricerche effettuate hanno disvelato, tra l’altro, la predisposizione di documentazione — anch’essa falsa — riproducente l’asserita legalità della provenienza dei “Gratta e Vinci”, mediante una fittizia attestazione della società “Lottomatica S.p.A.”, concessionaria ministeriale delle iniziative di gioco della specie.
Disponibili in tagli da 2 a 20 euro, i “Gratta e Vinci” falsi erano pronti per essere proposti al pubblico — attraverso il ricorso a canali tuttora in fase di identificazione — causando una distorsione del sistema del gioco e gravi mancati introiti per le casse dello Stato, per un ammontare complessivo di oltre 550 mila euro, che — senza il fruttuoso intervento del Corpo — oltre a non consentire alcuna possibilità di vincita agli acquirenti, avrebbero avuto il mero effetto di irrobustire le tasche degli ideatori della frode.
I tagliandi contraffatti sono stati cautelati in sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Napoli Nord, alla quale sono stati poi anche denunciati i due responsabili. L’attività eseguita testimonia il costante presidio esercitato dal Corpo sul territorio a salvaguardia delle leggi ed a contrasto di un fenomeno connotato da forte pericolosità sociale.
Fonte Teleclubitalia