Ma venti giorni fa, il signor Rizzo, 90 anni, è morto. Tutta la sua eredità, pari a circa un milione di euro, andrà interamente al cane, nominato suo erede universale, come racconta il Messaggero. L’anziano, forse per riconoscenza nei confronti di chi gli aveva salvato la vita tempo fa, nonché suo inseparabile compagno, aveva contattato l’avvocato Andrea Ferrari, per redigere testamento. Aveva chiesto che tutti i suoi averi, che comprendevano due appartamenti e due conti correnti, andassero al suo amico a quattro zampe.
In Italia, a differenza che in altri Paesi, l’ordinamento giuridico non prevede la nomina di un animale come erede diretto. Per questo Pasquale Rizzo ha dovuto nominare un esecutore testamentario, un suo amico da oltre ventanni, che ora dovrà assicurarsi che il patrimonio del defunto venga destinato alle esigenze di Tor. Alla morte del cagnolino, poi, il resto dell’eredità andrà ad associazioni e fondazioni che si occupano di animali.
Commenta