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Nuovo casello autostradale a Nocera Superiore, la denuncia di Polis

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Apprendiamo da organi di stampa che sono state avviate le procedure per la realizzazione di un nuovo casello autostradale, nei pressi di via Lamia, a Nocera Superiore.

La motivazione addotta è sempre la stessa: progresso, sviluppo, decongestionamento della SS 18. Sempre la stessa perchè anche 20 anni fa circa si prospettò, alla vicina Nocera Inferiore, un’opera che avrebbe ridisegnato la mobilità urbana ed extraurbana.

Ma la verità è figlia del tempo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, l’unico problema che fu risolto è “spostare” la congestione che vessava la barriera autostradale di Salerno, e i meno giovani sicuramente ricordano le interminabili code, di 15 km più avanti verso nord.

Nessuna opera di mitigazione fu fatta, anzi, Nocera Inferiore si vide “sottrarre” decine di ettari di vegetazione pedemontana e “portare” un carico di flusso stradale direttamente nel centro cittadino, con strade urbane del tutto insufficienti a smaltirlo. I dati dell’ARPAC sui rilevamenti da PM10 non mentono.

Ed ora?   Dopo venti anni vorrebbero riproporci la stessa metodologia? In barba ad ogni regola dell’ingegneria dei trasporti vogliono riproporre di nuovo lo spostamento del problema, questa volta di 2 km verso sud. Il risultato?

Le strade comunali, e specialmente via della Libertà e via Monte del Vesuvio (quest’ultima quando sarà allacciata alla A30), saranno letteralmente invase dal traffico pesante per un comodo transito verso l’altra autostrada. Flussi di traffico attraverseranno la nostra città, con strade insufficienti per sostenerlo.

Il mondo va nella direzione della mobilità sostenibile. E noi? In direzione opposta.

Perchè non agire sui flussi di traffico? Perchè non agire su elementi di trasporto che vadano nella direzione della decongestione non sottraendo  ed impermeabilizzando ancora suolo? Perchè non “contrattare” con la società autostrade una chiara diminuzione del pedaggio per decongestionare la SS 18? Perchè non creare scambiatori modali per utilizzare mobilità in bici o a piedi?

MA questi sono solo slogan elettorali, in tutti i programmi elettorali (nessuno escluso) si descrive una “mobilità sostenibile”, ma in questi anni nemmeno 100 metri di pista ciclabile sono stati realizzati.

Non è nostra intenzione aprire una polemica su una questione troppo seria: l’ambiente e il futuro dei nostri figli! Vi chiediamo di farvi carico, in qualità di rappresentanti di comunità presso gli assessorati regionali, di un problema che deve essere risolto nella direzione della tutela dell’ambiente e del territorio e non nella sua ulteriore devastazione.

Affinché il nostro non sia il grido del silenzio saremo intransigenti sulla questione ambientale e chiediamo: alle associazioni, ai cittadini e a tutte le istituzioni di essere uniti per fermare questa follia ambientale.

p. Polis Sviluppo e Azione
 Mimmo Oliva

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