Nello specifico, il 4 luglio scorso, l’Amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Canfora ha approvato la nuova dotazione organica e l’assetto organizzativo dell’Ente, con cui il Comune ha approvato tutta la sua organizzazione strutturale sostituendo ogni altro provvedimento o disposizione precedentemente adottato con riferimento all’istituzione delle qualifiche dirigenziali, al potenziamento degli uffici di staff, alla gestione dei servizi sociali in collaborazione l’ufficio del Piano di Zona, alla diminuzione dei posti previsti nella precedente dotazione organica rispetto alla nuova previsione, all’articolazione della struttura in otto settori e all’accorpamento di alcune unità operative in base alle esigenze lavorative. Una questione sin da subito denunciata dai sindacati, che hanno sempre definito il provvedimento antisindacale poiché aveva violato l’obbligo informazione preventiva previsto dalla legge. “Solo un mese dopo ci era stato comunicata la decisione”, ha detto Giuseppe Russo, segretario della Uil Fpl Salerno.
“La magistratura ha riconosciuto che l’atto del Comune andava annoverato tra gli atti di valenza generali concernenti il rapporto di lavoro, l’organizzazione degli uffici e la gestione complessiva delle risorse umane. E’ una sentenza importante perché tutela il ruolo del sindacato e l’operato dei lavoratori. La necessaria valorizzazione e riqualificazione dei dipendenti in servizio al Comune di Sarno necessitava di una riflessione con i sindacati, ma questo non è avvenuto. Speriamo che il Comune di Sarno si ravveda degli errori fatti”.