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Morte cardiaca improvvisa: giovani maschi più a rischio. Se ne parla a Salerno

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Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel mondo. In particolare, si stima che la morte cardiaca improvvisa rappresenti circa il 50% di tutti i casi di morte cardiaca che colpisce maschi giovani, anche sportivi, tra 20 e 60 anni ignari dei fattori di rischio a cui sono affetti. Nonostante gli sforzi dei medici di rendere noto il problema, di morte cardiaca improvvisa si muore più che in passato (nel 2008 la percentuale stimata era del 17% di tutte le morti cardiache). «L’arresto cardiaco – dice il dott. Giuseppe De Martino, aritmologo e direttore del gruppo di aritmologi Servisan – è un evento drammatico che rappresenta purtroppo la prima e unica manifestazione di patologie che, se altrimenti diagnosticate in tempo, possono essere invece curate efficacemente. Le aritmie sono fra le cause più frequenti di arresto cardiaco, specie quelle ventricolari, seguite da bradiaritmie».

Riconoscere la situazione di emergenza e, in attesa dell’ambulanza, agire con manovre che sostituiscono le funzioni vitali interrotte (BLS: Basic Life Support) e, se disponibile un defibrillatore, tentare di ripristinare il battito cardiaco con la defibrillazione, possono salvare una vita. «Studi clinici – continua il dott. Gennaro Parrilli, Responsabile della cardiologia riabilitativa del Campolongo Hospital (SA) – hanno dimostrato che queste persone, se soccorse prontamente e in maniera adeguata, hanno buone probabilità di ripresa. Una volta resuscitati dall’arresto cardiaco, però, questi pazienti devono essere avviati a un percorso diagnostico volto ad individuare e poi curare le cause dell’aritmia».

«La riabilitazione è un lavoro difficile, che richiede il massimo delle risorse umane e tecnologiche – conclude la dott.ssa Maura Camisa, vice direttore generale di Campolongo Hospital –. Con i suoi 260 posti letto, di cui 68 di riabilitazione cardiologica, respiratoria e di neurolesi con spiccate patologie cardiache, la nostra struttura rappresenta un reparto di eccellenza nel recupero funzionale di questi malati».

La Casa di Cura Campolongo Hospital è nata nel 1960 come Istituto Elio Ortopedico Ebolitano, con lo specifico obiettivo di presidio per la riabilitazione. Nel corso degli anni il suo nucleo iniziale, che già all’epoca presentava caratteristiche d’avanguardia, ha subito successive trasformazioni e ristrutturazioni per adeguarsi alla costante evoluzione delle tecniche e delle esigenze del processo riabilitativo. Oggi, l’impegno di tutti, medici, operatori sanitari e amministrazione, è garantire servizi, avanguardia tecnologica e competenze d’eccellenza necessari al recupero della migliore qualità della vita per il paziente.

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