Emiliano Di Gianni, 23 anni compiuti a maggio, una promettente carriera di calciatore, iniziata da piccolissimo nei campi di pallone, quelli veri. Forte, fortissimo atleticamente e tatticamente pensante, campionati giovanili disputati con grande passione fino a pochissimo tempo fa. Nello stesso tempo una passione maniacale per i videogiochi, le console ed i computer, che lo rendevano fin da bambino, un minuscolo fenomeno, spesso osteggiato dalla madre per le troppe ore trascorse con la testa nel monitor . Una vita scolastica tranquilla e senza intoppi, molto socievole e pieno di amici, con i quali condivideva i suoi molteplici interessi “calcistici”.
Il padre Alessandro avvocato, la madre, Olga Marciano, artista e curatrice della Biennale d’Arte Contemporanea di Salerno, non gli hanno dato la possibilità di abbandonare gli studi per lo sport e, al momento di iscriversi all’università, sembrò uno scherzo più che un’illusione, trovare una facoltà, mai sentita prima … IUDAV … Istituto Universitario Digitale Animazione e Videogiochi. Possibile? Non credeva ai suoi occhi leggendo sul telefonino quella notizia. Ma era tutto vero! Avrebbe tentato di accedere alle selezioni per entrare in quel mondo fantastico, nel quale studiare e sognare al tempo stesso, per poi poter un giorno lavorare con la passione di chi ama fortemente qualcosa. Va ricordato che IUDAV – VHEI è la Laurea in Videogiochi e Animazione che da anni forma i futuri professionisti dei settori videogiochi, animazione ed entertainment. Con oltre cento studenti, due campus, in Italia e a Malta, e un tasso di occupazione di oltre il 60% dei suoi laureati in aziende leader italiane ed estere, questa realtà accademica sta formando i futuri programmatori, game designer, 3D/2D artist, sceneggiatori e, in generale, professionisti dell’Industria grazie a un percorso didattico altamente professionalizzante fatto di workshop, master class, piano di studi all’avanguardia, équipe di docenti formata da esperti del settore, stage e collaborazioni in accordo con le principali aziende italiane ed estere, sviluppo annuale di progetti e tante altre feature che rendono questo corso di Laurea unico nel suo genere.
Tante notti, tra un esame e un altro, si sono susseguite alternando veloci tornei di FIFA e dirette sul canale youtube “Di Gianni”, che continuava a crescere in maniera esponenziale come numero di iscritti. E intanto, nello scorso mese di marzo il raggiungimento di un altro importantissimo obiettivo, la laurea con una tesi, che sembrava fatta su misura: “Esport e Youtuber”, grazie alla felice intuizione del suo professore Carlo Cuomo, responsabile didattico e dei tirocini e docente della stessa università.
Con questo Emiliano siglava ufficialmente la sua appartenenza e le proprie scelte, già accompagnato dai fan alla seduta di laurea, che gli chiedevano gli autografi, sotto gli occhi increduli dei genitori.
“La speranza è quella di riuscire a trasformare questa grande passione in un lavoro e, proprio per questo, ci si dedica per intere giornate a tale attività, seppur rinunciando a moltissime altre cose, tipiche dell’età giovanile.”
Ora, infatti è anche possibile guadagnare svolgendo attività di streaming su youtube, cioè offrendo la possibilità agli interessati di osservarti in “live”, mentre giochi, in tempo reale, oppure registrando i video e pubblicandoli sul proprio canale youtube.
Emiliano si è fatto conoscere ed apprezzare anche per le sue qualità personali e morali. Un ragazzo molto semplice, diretto, leale e corretto, fin dai tempi dei campi di calcetto in erba sintetica. Determinato e amante della sana competizione, non si è mai tirato indietro di fronte alle sfide.
Già giocatore contrattualizzato con l’Empoli E-sport, proprio in queste ultime ore ha definito il suo trasferimento tra le fila del Team InFerno eSports, con la cui maglia giocherà ad Amsterdam, tra i sei players che rappresentano l’Italia.
Le qualificazioni ai mondiali su Xbox One saranno disputate dal 28 al 30 maggio presso la Mediarena e verranno trasmesse in live sui canali EA SPORTS. Si tratta dell’appuntamento più atteso dell’anno con 64 sfidanti da tutto il mondo per la sezione XBOX e 64 per la sezione Play station.
All’arrivo della notizia più bella ed inaspettata di tutte – giunta attraverso una mail che siglava definitivamente la sua stoffa di campione e fenomeno dello joystick, quella tanto attesa convocazione ad Amsterdam – sul suo profilo facebook Emiliano ha scritto: “Non mi sembra vero.. ma alla fine ho vinto. Posso ufficialmente dire che da ieri sera, alle 21:32, ho ricevuto una delle più belle notizie di sempre. Quella famosa email che aspettavo da giorni è finalmente arrivata!!! SIII VOLAAA AD AMSTERDAM!!!! Concorrerò con gli altri 63 utenti qualificati, tantissimi già conosciuti a livello MONDIALE! Sono davvero contentissimo di poter rappresentare l’Italia con altri 5 ragazzi che ci mettono passione in quello che fanno.. proprio come me. Non c’era notizia che potesse farmi più felice, la aspettavo da giorni!!!”
Da Salerno, dunque, partirà una speranza del futuro, mentre proprio a Salerno, negli stessi giorni si discuterà degli esport alle Olimpiadi, un tema molto dibattuto e combattuto, durante un convegno nel quale Emiliano era stato invitato in qualità di relatore.
Il settore dell’esport è in forte espansione. Tra l’altro, il mondo del gaming legato a FIFA sarà presto inglobato totalmente dai club calcistici tradizionali.
Ma di cosa si tratta? Data la poca conoscenza e la diffidenza che ancora si riscontra nel passaggio generazionale rispetto all’esport, per approfondire l’argomento, cerchiamo di inquadrare in poche battute il fenomeno, ormai di vaste dimensioni, partendo dalla spiegazione preliminare del concetto di esports, detti anche Sport Elettronici o Giochi Elettronici Competitivi. Si tratta semplicemente di una forma di competizione, che si svolge attraverso l’uso delle piattaforme elettroniche ed informatiche (videogiochi, console, computer, lan, internet) e che nell’ambito di un discorso più ampio, rappresentano un fenomeno strettamente connesso agli aspetti sociali, culturali, scientifici ed economici della società attuale, oltre che l’enorme business del momento e del futuro, grazie alle sponsorizzazioni ed alle Aziende, che sostengono e spingono ed osservano il mercato e le nascenti professionalità che ne scaturiscono. Il polverone e l’attualità dell’argomento sono venuti fuori all’improvviso poco prima dell’inizio delle Olimpiadi in Corea, per la paventata possibilità della partecipazione degli esport alle stesse, quali discipline olimpioniche.
La maggior parte dei Pro Player italiani ha partecipato ad eventi solo negli ultimi anni, e il movimento potrà crescere anche grazie ad organizzazioni che promuovono il gioco competitivo, che impartiscono lezioni e che riuniscono persone appassionate agli eSport.
All’estero il fenomeno sta crescendo a dismisura, ed è difficile prevedere se anche in Italia sapremo cavalcare con la giusta determinazione questo trend, ma osservando i giocatori che la nostra scena offre e i loro stellari risultati, possiamo essere certi che l’Italia è pronta.
Ora si spera che un sogno stia diventando realtà.