“Il 31 maggio del 1993 una delle pagine più buie della storia di Salerno con gli arresti di Vincenzo Giordano, Aniello Salzano e Fulvio Bonavitacola. Cambiò la storia della intera comunità salernitana. Arrivarono i moralisti di professione, furono stravolti i fatti e raccontate molte bugie. Noi ricordiamo per costruire”. Cosi Gaetano Amatruda, fra gli organizzatori dell’evento.
“Ricordiamo – aggiunge – perché è un dovere ricordare e perché l’obiettivo è tornare alla stagione delle idee e del progetto. Per superare l’idea della gestione del potere e della inutile demagogia” conclude. Per Michele Romaniello “raccontare la Salerno di ieri rimane il punto di partenza per costruire quella di domani. Chi non ricorda non ha futuro”.