Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola. Ha fatto discutere e non poco l’inizio della celebrazione con sull’altare solo lo sposo con la futura moglie in ritardo di appena 7 minuti sull’orario prefissato
Così, dopo quanto accaduto nella chiesa di Maria SS. del Rosario di Pompei a Mariconda i fedeli continuano a dividersi in due, tra sostenitori e accusatori. Ma se fino a domenica sera i parrocchiani sembravano propensi a prendere le difese del sacerdote ora la situazione sembra essersi capovolta.
Dunque, il numero dei fedeli infuriati aumenta sempre di più, così come le accuse lanciate a don Angelo, reo – a quanto pare – di allontanare, con il suo comportamento, le persone dalla chiesa.
Il sacerdote, dal canto suo, sembra essersi chiuso in un religioso silenzio, senza repliche né tentativi di giustificare non solo il comportamento tenuto nel corso della celebrazione di domenica ma anche gli atteggiamenti che lo contraddistinguono, pur nella consapevolezza di allontanare i fedeli.
Certo, era la messa dedicata ai fedeli ma si sa, la sposa – almeno in quell’occasione – ha il diritto di arrivare in ritardo e il minimo che possa fare un sacerdote è attenderla. Del resto, è pur sempre il giorno più importante nella vita di un uomo e di una donna che decidono di unirsi nel sacro vincolo del matrimonio.
Ad accusare don Angelo anche la famiglia della sposa che – nella serata di domenica – proprio tra le colonne di Cronache ha dichiarato di non gradire i comportamenti del nuovo parroco che «sta facendo di tutto per allontanarci e sta chiudendo le porte della sua chiesa non includendo e con i suoi atteggiamenti».
La polemica si è scatenata anche sui canali social, dividendo anche in questo caso gli utenti tra gli afferma che il sacerdote ha fatto bene a dar inizio alla messa e chi invece lancia accuse