L’entità del bonus è variabile e dipende da alcune clausole. Le squadre retrocesse sono suddivise in tre fasce: quelle della fascia A sono le neopromosse tornate in Serie B dopo una sola stagione è il caso del Benevento. In fascia B ci sono invece quelle retrocesse dopo aver ‘frequentato’ la Serie A per due stagioni nelle ultime tre annate (compresa, ovviamente, quella in cui è maturata la retrocessione) e in questo caso parliamo del Crotone, mentre nella fascia C sono inserite quelle squadre retrocesse che hanno militato nella massima serie in tre stagioni su quattro (anche non consecutivamente). Ed il riferimento è all’Hellas Verona.
Per questa stagione, dunque, il Benevento, che ricade in fascia A, si porterà a casa 10 milioni di euro. Il Crotone (fascia B), ne prende 15, mentre l’Hellas Verona, grazie alle tre stagioni in Serie A, seppure non consecutive (2014/2015, 2015/2016 e 2017/2018) avrà la bellezza di 25 milioni di euro.
I PAGAMENTI. Avvengono in due parti: la prima tranche viene versata quasi subito (24 ore dopo la matematica retrocessione) e corrisponde al 40% del totale, mentre la seconda parte arriva nelle casse societarie entro 15 giorni dalla prima partita ufficiale della nuova stagione.
La domanda viene da se. Come si fa a competere con queste somme quando lìobiettivo per tutti gli altri è fare calcio senza sforare il bilancio? E’ vero che non sono i soldi a determinare successi o sconfitte ma affrontare il campionato di B con questi bonus permette di avere più di un passo avanti a tutti gli altri. Ecco perché abbiamo parlato do campionato falsato e di regole che andrebbero riscritte quanto prima per evitare queste incongruenze.