Fonte LiraTv
Salerno, neonato ustionato al Ruggi: domani i provvedimenti disciplinari
Arriva oggi sul tavolo della commissione disciplinare dell’ospedale Ruggi la relazione scritta in meno di 24 ore da chi ha condotto l’inchiesta interna sul caso del neonato ustionato durante un bagnetto post-parto. La vicenda- che in sé ha dell’incredibile- è di quelle che in linea teorica possono, ma in pratica non debbono mai accadere. Sentite tutte le parti interessate, il gruppo d’indagine guidato dal direttore di presidio Angelo Gerbasio ha stilato un dossier che ora spetterà alla commissione disciplinare valutare nel merito. Secondo fonti dell’azienda ospedaliero-universitaria di Salerno, i primi provvedimenti potrebbero arrivare a stretto giro, già nella giornata di domani. Sotto la lente c’è il primario del reparto dov’è accaduto l’incidente e chi materialmente avrebbe commesso l’errore umano: almeno una puericultrice ed un’infermiera. L’errore c’è stato, ammesso anche dal direttore generale del Ruggi, Giuseppe Longo, durante un collegamento telefonico in diretta nel LiraTg di ieri, durante il quale il manager ha parlato chiaramente anche di rischio clinico ed ha anticipato le scuse alla famiglia poi ufficializzate nella nota stampa diffusa subito dopo l’intervento al nostro telegiornale. La ricostruzione dei fatti parla di un primo bagnetto nel Rooming dell’ospedale, di quelli che si fanno per routine dopo il parto. Il bambino ha riportato una ustione di secondo grado che copre il 20% del corpo e interessa la parte alta degli arti inferiori e i glutei. Secondo la Direzione Strategica del nosocomio, la responsabile di reparto ha chiamato per consulenza il chirurgo pediatrico che, valutate le manifestazioni cutanee, ha ritenuto preferibile il trasferimento precauzionale presso la Tin dell’ospedale Cardarelli di Napoli al fine di garantire al piccolo la migliore assistenza possibile. Poi la conferma che saranno individuati gli eventuali responsabili ed attivata la commissione disciplinare, all’opera sul fascicolo già oggi. Rimane difficilmente spiegabile la scelta- o verosimilmente l’omissione- di non controllare la temperatura dell’acqua prima del contatto con il neonato. Questo caso segue di poche settimane il rapimento di un altro bambino nello stesso reparto ad opera della madre, cui era stato sottratto dal Tribunale per i minorenni con affidamento temporaneo all’ospedale Ruggi.
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