La qualifica consente al Comune di Gioi di partecipare agli appositi bandi che, in tema, il Centro per il libro e la lettura pubblicherà per premiare i progetti più meritevoli. Il riconoscimento fa seguito a quello per la spesa in cultura che colloca il Comune di Gioi, secondo la classifica stilata da Open Polis, sul podio per investimenti in cultura.
“Sono felice e orgoglioso per il mio Comune che dopo l’ingresso nella rete di Città Slow ha ottenuto anche, per il Biennio 2018 – 2019, la qualifica di Città che Legge – afferma compiaciuto il sindaco Andrea Salati alla notizia dell’assegnazione dell’ennesimo riconoscimento -. L’obiettivo di essere annoverato tra i 67 Comuni d’Italia (con popolazione fino a 5000 abitanti) Città che Legge è stato raggiunto attraverso l’attività culturale, svolta negli anni dal Comune di Gioi con la Biblioteca Comunale “G. Vico – G. Marotta” in collaborazione con la Biblioteca “Enzo Infante – Un Libro al Mese”, la Parrocchia SS. Eustachio e Nicola, il Comprensivo Scolastico e le Associazioni operanti nel Comune, che si è avvalsa del prezioso contributo, tra le altre numerose iniziative culturali di Un Libro al Mese, appuntamento letterario mensile che porta a Gioi scrittori e le loro opere per un confronto su temi locali e non attraverso la lettura e la presentazione di libri e del Premio di Poesia Antonio Romano – Domenico Chieffallo.
Le iniziative, cresciute negli anni, anche al di fuori dei confini comprensoriali, sono accompagnate dall’esposizione di tele di artisti locali, coordinata dal noto pittore gioiese Mario Romano. Tutti in campo, insomma, per una sorta di patto locale per promuovere la cultura in generale e la lettura in particolare con la circolazione di libri specie tra i più giovani. Dalla cultura anche attraverso la lettura dipende lo sviluppo intellettuale, sociale ed economico della Comunità e quindi della sua crescita”, ha spiegato il sindaco.
“Ed è per questa ragione che continueremo con azioni comuni a promuovere la cultura anche attraverso la lettura come stile di vita. Non basta un corpo sano, occorre avere anche una mente aperta al nuovo e alla scoperta che solo un libro può donare”, ha concluso Andrea Salati.
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