Affermato professionista, Polichetti utilizzava la terapia per costringere le sue pazienti a subire rapporti sessuali e a sottoporsi a pratiche degradanti per “permettere la discesa dello Spirito Santo”. In seguito al passaggio in giudicato, dopo la pronuncia della Corte di Cassazione che confermava le sentenze, beneficiava della prescrizione con riguardo a una delle vicende in relazione alla quali era finito a processo, da cui era conseguita la riduzione della condanna a sei anni di reclusione.
Polichetti, tuttavia, subito dopo la pronuncia della Cassazione, si era reso irreperibile restando latitante dal 2011 a oggi. Le ricerche sin da subito si sono estese all’estero, ma la svolta è arrivata nei mesi scorsi grazie ai carabinieri del comando provinciale di Salerno, coordinati dalla Procura di Nocera Inferiore.
L’attività di intelligence ha svelato l’esistenza di una complessa rete familiare messa in piedi per proteggere la latitanza di Polichetti che, insieme alla moglie, utilizzava un numero imprecisato di documenti e false identità che, fino a oggi, gli hanno consentito di sfuggire alla magistratura.
Il medico è stato arrestato sabato sera dai militari. Insieme alla moglie è stato sorpreso in un appartamento di piazzale Loreto a Milano.
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