Contestualmente la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni ha delegato alla Polizia Giudiziaria l’esecuzione di una ulteriore misura custodiale in carcere nei confronti di un giovane che, all’epoca della commissione dei fatti, era minorenne
Alle persone raggiunte dalle misure cautelari sono stati contestati i reati di cui agli artt.73 del DPR 309/1990 (detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti), 629 c.p. (estorsione) aggravata dall’art. 416 bis 1 c.p. ed il delitto di detenzione illegale di armi da sparo.
I provvedimenti cautelari sono stati emessi all’esito di approfondite investigazioni svolte dalla Squadra Mobile mediante intercettazioni, pedinamenti e sequestri.
Le indagini sono iniziate a seguito dell’omicidio di Ciro D’Onofrio, avvenuto il 30 luglio 2017.
Le attività investigative hanno consentito di disvelare un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo hashish e cocaina, posta in essere da un intero nucleo familiare con la complicità di alcuni vicini di casa
Le attività tecniche hanno consentito di sequestrare circa 8,5 kg di hashish ed una pistola semiautomatica modificata, detenuta dal minorenne. La contestazione della aggravante del metodo mafioso è fondata sulle gravi minacce di morte profferite dal principale indagato nei confronti di un pusher e dei familiari di quest’ultimo a seguito del mancato pagamento di un quantitativo di stupefacente
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