In aula ieri, hanno testimoniato i consulenti della difesa: l’ingegnere Antonio Masturzo che ha effettuato uno studio tecnico sull’intero percorso della processione, l’antropologo Paolo Apolito e Antonio Bottiglieri. Nessuno inchino è sato fato ma solo delle soste da parte dei portatori.
Inoltre, è stato spiegato che nella nostra religione le adorazioni non vengono fatte a distanza, come ad esempio accade nella religione mussulmana. La prossima udienza è in programma l’11 luglio. Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola.
A giudizio dal giudice Cristina De Luca sono una ventina di imputati, tra portatori e fedeli, che rispondono di vilipendio a un ministro del culto e turbamento di funzione religiosa. Come si ricorderà, quell’anno il passaggio dell’arcivescovo monsignor