«Apprendiamo con favore» – dichiarano dal Comitato – «le parole del Governatore De Luca, che torna a parlare di Sicignano-Lagonegro dopo aver fatto molto per altre ferrovie rinate, come meritavano, a cominciare dalla Avellino-Rocchetta S.Antonio». «Ovviamente» – prosegue la nota stampa – «resteremo vigili e continueremo a monitorare la situazione, anche se l’esposizione sulla volontà politica da parte del Governatore è stata chiara e speriamo di non vedere passi indietro dato che siamo ben lontani da elezioni di ogni ordine e grado. Il capolinea della nostra ferrovia vede transitare il Frecciarossa 1000, e una riapertura fino a Polla(25 km), significherebbe collegare in 20 minuti con un treno regionale, senza fermate intermedie, il Vallo di Diano all’Alta Velocità. Una bella risposta a chi ha permesso di asfaltare il binario e demolire i ponti in ferro». «Quello che chiediamo, senza farci prendere da facile euforia e con fermezza, al di là di ciò che abbiamo ascoltato, è un incontro operativo, in tempi brevissimi, a Roma presso il Ministero dei Trasporti dove, oltre ai rappresentanti della Regione Basilicata e della Regione Campania, siano presenti tutti gli attori e i tecnici di RFI. Non vogliamo andare a fare una chiacchierata a Roma come accadde nel 2013, ma uscire da un summit con un crono-programma che sgombri il campo da chiacchiere e quant’altro. Abbiamo già avvertito» – conclude nel suo comunicato il Comitato per la riattivazione della Sicignano – Lagonegro – «i rappresentanti politici del territorio, non ci aspettiamo conferenze o convegni sul tema dove si utilizzano parole come ‘vedremo’ e ‘faremo’ ma un percorso burocratico operativo visto che è ormai conclamato che la riapertura dei primi 25 km, senza fermate intermedie e con un esercizio “a spola,” non porterà alla maggiorazione dei costi ed è un lavoro che può essere realizzato in meno di un biennio, senza spreco di soldi pubblici».