La Asl di Foggia ha attivato l’Unità di crisi composta dagli specialisti dei Servizi Veterinari, di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e Igiene Pubblica aziendali per controllare tutti gli spostamenti fatti negli ultimi dieci giorni dal nucleo familiare della bambina e l’elenco dettagliato degli alimenti assunti e degli esercizi commerciali nei quali sono stati acquistati. Sui cibi vengono effettuati campionamenti che saranno analizzati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia. Controlli anche su negozi, allevamenti e caseifici della zona, gli accertamenti stanno riguardando pure l’acqua del mare.
Per prevenire la Seu, il cui rischio di contagio cresce con l’aumentare delle temperature, occorre evitare il consumo di carne poco cotta (in particolare trita) e di latte crudo non pastorizzato e derivati. Bisogna poi fare attenzione al consumo di insaccati, assicurarsi che l’acqua sia conservata correttamente, soprattutto in campagna, in luoghi asciutti e in contenitori chiusi, lavare accuratamente frutta e verdura, lavare frequentemente le mani, acquistare gli alimenti solo in esercizi commerciali autorizzati.
E’ bene non esporre i bambini più piccoli a rischi inutili, quali il consumo di cozze e frutti di mare crudi e prodotti lattiero caseari per i quali viene utilizzato latte non controllato o proveniente da aziende non censite e verificate dai competenti servizi veterinari. Fondamentale è intervenire presto, fidandosi delle indicazioni dei medici che seguiranno un protocollo di ”diagnosi rapida” predisposto dal tavolo di coordinamento regionale.
In caso di sintomi particolari, come diarrea con tracce di sangue, è preferibile rivolgersi immediatamente ai pediatri di libera scelta e ai medici di medicina generale e, nell’eventualità, a raggiungere il Pronto Soccorso più vicino.
Fonte AdnKronos
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