Dopo i saluti dell’Assessore alle Politiche Giovanili e all’Innovazione Mariarita Giordano del Comune di Salerno (nella foto in basso) e della Fondazione “Volano” rappresentata da Vito De Nicola, che ne hanno condiviso il progetto, sono intervenuti Laura Rinaldi dell’Opera Nazionale Montessori di Roma, che ha illustrato la validità del metodo nel rispetto degli stadi e dei tempi di sviluppo di un bambino , il quale diventerà sicuramente un adulto autonomo e responsabile; il prof. Giuseppe Pannullo, coordinatore del progetto didattico ne ha esposto le finalità e le scelte operative, logistiche, organizzative.
L’ing. Renato Paravia ha presentato il progetto di ristrutturazione dei locali che oltre un’aula e i laboratori attrezzati con arredi “a misura di bambino” e il materiale strutturato montessoriano, avranno un orto-giardino, dove saranno gli stessi bambini a piantare fiori e ortaggi.
Anima della scuola sarà un maestro di origine calabrese, entusiasta e felice di poter trasferire le sue esperienze didattiche nella città di Salerno , Giuseppe Mangano, studioso e docente diplomato all’Opera Montessori, che ha scelto da sempre questo lavoro appassionante con determinazione e impegno.
Il progetto innovativo, che ha radici in un metodo del primo novecento italiano, con 30.000 scuole aperte nel mondo e soltanto 137 in Italia, vedrà inoltre la supervisione e l’investimento in ambito scientifico non solo pedagogico ma anche logico- matematico,grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Salerno.
Ne ha parlato il prof. Roberto Capone che si occupa di formazione e didattica della matematica.Sono intervenuti inoltre alcuni genitori impegnati anche negli studi specifici della genitorialità e dei nativi digitali e del rapporto che i bambini potranno avere in modo sano con l’utilizzo del digitale: il dott. Mirko Pallera della Digital Souh e Sonia China per una reinterpretazione del digitale ai fini didattici.
Ha concluso la conferenza Rosalia Cella , Presidente dell’Associazione genitori “Hormè” di Salerno, che si è impegnata da alcuni anni in città per l’apertura di scuole che adottassero questo metodo, confermando l’importanza culturale e didattica, che consente a bambini e genitori di crescere insieme serenamente.
Le famiglie dalla scuola questo si aspettano, che i propri figli vivano un ambiente di apprendimento motivante , che coltivino gli interessi dei bambini in grado poi di scegliere percorsi di vita coerenti con le proprie attitudini.
La “Scuola del Mediterraneo “di Salerno ha accettato la sfida, quella di rispondere ad un bisogno di famiglie che credono in un metodo efficace e non solo utile ad un sistema di mercato che chiede utenti-clienti, ma uomini e donne pensanti e realizzati nel proprio progetto di vita, possibilmente in una comunità reale che interagisca con la modernità .
Commenta