Vittime del raggiro, che avrebbe fruttato almeno 134mila euro in poco più di un anno, sono decine di giovani donne residenti in tutta Italia; almeno ottanta i casi accertati in 42 province.
Le donne avrebbero inserito su siti internet noti come “Subito.it” o “bacheca.it” annunci di lavoro con il proprio recapito, salvo poi essere contattate telefonicamente dalla “voce” del gruppo che si presentava una volta come dipendente del sito, un’altra come avvocato o agenti della Polizia Postale, o impiegato dell’Agenzia delle Entrate, rappresentando alle vittime la necessità di pagare somme di circa 2mila euro per evitare sanzioni amministrative e penali.