Numeri importanti ma fortunatamente ancora lontani rispetto ai 500 al giorno nel corso del periodo natalizio. Situazione che resta complessa al Ruggi anche in previsione delle ferie del personale.
Da tempo il pronto soccorso del Ruggi è diventato il terminale dove confluisce la domanda di salute insoddisfatta e si sopperisce alle inefficienze di un sistema territoriale non in grado di fare filtro. Ecco perché si pensa alle Aggregazioni funzionali territoriali per limitare l’accesso dei codici bianchi e verdi al pronto soccorso. Lo scrive il quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
I mesi con la maggiore incidenza sono quelli estivi, periodo in cui si registra una carenza di servizi assistenziali sul territorio. La principale problematica riscontrata all’accesso al Ruggi è l’evento traumatico. Il quotidiano Il Mattino ha intervistato il primario del pronto soccorso del Ruggi Antonio Petrocelli
«L’attesa è per quei pazienti che non necessitano di intervento immediato, di cui dovrebbe farsi carico il territorio». Dice Petrocelli a Il Mattino. «Non parlerei quindi di un fallimento del sistema ospedaliero se nonostante l’attesa si danno risposte, anche a pazienti di cui dovrebbe farsi carico il territorio».