La “soluzione vetro” è infatti a prova di sostenibilità sul fronte del mare: il vetro è costituito da sostanze naturali come sabbia, carbonato di calcio, vetro riciclato; è riciclabile al 100%, è completamente inerte e, anche se dovesse finire in mare, non rilascerebbe sostanze chimiche inquinanti, né potrebbe dissolversi in microparticelle pericolose per il mare e per l’ecosistema marino. Inoltre una raccolta differenziata molto spinta, fino all’ 83 % e un tasso di riciclo di circa il 73% lascia ben poco vetro nel circuito dei rifiuti.
“L’industria del vetro – ha ricordato Marco Ravasi, Presidente della sezione contenitori in vetro di Assovetro – ha lavorato per diventare sempre più sostenibile. Il consumo di energia è stato ridotto di quasi il 50% negli ultimi 40 anni, mentre le emissioni di CO2 sono state ridotte del 70%. Le bottiglie sono oggi del 30% più leggere di 20 anni fa con risparmi importanti di materie prime, sempre più scarse, e riduzione di emissioni e per lo più sono prodotte con il 90% di vetro riciclato. Per ottenere questi risultati l’industria europea del vetro investe, ogni anno, circa 610 milioni di euro in decarbonizzazione, efficienza energetica ed eco-riqualificazione degli stabilimenti”.
Secondo il Consumer Barometer, un’indagine “flash” condotta tra i consumatori di 12 Paesi europei e diffusa tramite la community di Friends of Glass, gli italiani sono sempre più preoccupati per lo stato di salute del mare e degli oceani e sempre più consapevoli della necessità di compiere scelte sostenibili nella vita di tutti i giorni. Più di 6 italiani su 10 considera il vetro il packaging più “amico del mare”, il 74% degli italiani, ha notato un cambiamento nel proprio comportamento e presta una maggiore attenzione all’impatto che le azioni quotidiane posso avere sull’ambiente.
E questo incide anche sulle abitudini di spesa. L’indagine rivela che l’86% degli italiani classifica il vetro tra le migliori scelte di imballaggio quando acquista prodotti alimentari. Gli italiani sono, inoltre, tra i principali consumatori di vetro della UE. In Italia il consumo annuo di vetro procapite in valore è pari a 78,5 euro, superiore a quello dei tedeschi (75,6 euro procapite), dei francesi (64 euro), degli inglesi (58,5 euro), degli spagnoli (51,8 euro) e del valore medio dei paesi della UE (68,8 euro). In particolare, per gli imballaggi, il consumo degli italiani, uguale a 26,4 euro procapite, è più alto di quello di altri paesi dell’UE.
Uno studio JRC condotto per la Commissione europea ha rivelato che l’84% dei rifiuti “spiaggiati” in Europa è costituito da plastiche, mentre il resto dei rifiuti, compreso il vetro, non è quindi più del 16%. Le bottiglie di vetro che si trovano nel Mediterraneo, che ogni giorno riceve 731 tonnellate di rifiuti, sono il 4%. Il marine litter non danneggia solo l’ambiente, ma anche l’economia: il costo per la pulizia delle spiagge è stato stimato in Europa in 630 milioni di euro l’anno, mentre i danni per il settore della pesca sarebbero di circa 60 milioni.
Nell’ambito della campagna Endless Ocean, inoltre, la community di Friends of Glass ha lavorato, sempre nell’ottica di sensibilizzare i consumatori al problema dell’inquinamento marino, alla realizzazione di un video che in maniera simbolica e fortemente iconica invita tutti coloro che lo visualizzano a brindare alla salute dei mari tramite l’hashtag ufficiale #CheersToTheOcean.
Il video si può visionare sui canali Youtube, Twitter e Facebook di Friends of Glass.
Scegli il vetro. Non buttarlo. Riciclalo sempre.