Omicidio Vassallo:la Dda indaga sull’ex carabiniere arrestato

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Ora che per Lazzaro Cioffi, carabiniere finito nel mirino dell’antimafia partenopea, è scattato un secondo arresto con l’accusa di aver aiutato i trafficanti di droga di Caivano, s’addensano ancora più ombre sul possibile ruolo che il brigadiere potrebbe aver avuto nella vicenda relativa all’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica-Acciaroli ucciso otto anni fa a pochi passi da casa da mano ancora ignota. La Procura di Napoli ha già trasmesso, mesi fa, alcuni fascicoli di indagine ai colleghi di Salerno, per elementi ritenuti interessanti sotto il profilo investigativo. Lazzaro Cioffi aveva già chiesto di congedarsi dall’Arma dei Carabinieri quando il suo nome era emerso in un filone dell’inchiesta sull’assassinio di Angelo Vassallo. Una posizione ritenuta nelle prime fasi delle investigazioni marginale, al punto che Cioffi non risulta mai formalmente essere stato iscritto nel registro degli indagati. Ma perché il brigadiere finisce in una delle storie più torbide del nostro presente? Perché Cioffi, in realtà, secondo alcune testimonianze risultava presente ad Acciaroli nelle ore in cui Vassallo fu ucciso, ma il punto di connessione tra la sua persona e l’omicidio non è mai stato reso noto, ammesso che esista. Inoltre, gli approfondimenti dell’antimafia di Salerno non avrebbero mai riscontrato l’effettiva presenza di Cioffi tra i Carabinieri che, in quei giorni, si trovavano tra Pollica ed Acciaroli. I nuovi sospetti si fondano- dunque- sul ruolo che l’inchiesta della DDA di Napoli ha assegnato a Cioffi nei rapporti con il crimine organizzato del Parco Verde di Caivano, trafficanti di droga con forti interessi e ramificazioni anche nel salernitano e nel Cilento. Elementi meritevoli di approfondimenti ulteriori, tanto che la Procura di Salerno ha deciso di acquisire gli atti di Napoli per capirci qualcosa in più.

Fonte Liratv

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