È il quadro, per nulla caritatevole, delle contestazioni rivolte a quattro suore della scuola paritaria dell’infanzia Santa Teresa del Bambino Gesù, di San Marcellino, in provincia di Caserta.
Per le religiose, i pm della procura di Napoli Nord chiedevano la misura cautelare degli arresti domiciliari e della sospensione per un anno dall’insegnamento. Ma il gip ha respinto la richiesta del provvedimento restrittivo, ritenuto sproporzionato alle esigenze cautelari. Però ha concesso quello interdittivo.
La sola madre superiora anche di intralcio alla giustizia, perché avrebbe promesso del denaro alla madre di un alunno che segnalava i maltrattamenti, pur di non farle sporgere denuncia. «Parlo io con le sorelle» avrebbe detto.
La mamma tolse subito il bimbo dalla scuola. Invece, a maggio, un gruppo di genitori ci è andato davvero dai carabinieri a denunciare i presunti abusi, dopo le inutili segnalazioni alla scuola. Sarebbero cinque le vittime, di età compresa tra i tre e i cinque anni. Secondo i genitori, tutti manifestavano disagi psicologi.
Le accuse sono gravissime. Botte sulla testa, tirate di capelli, spintoni, schiaffi, manine schiacciate contro i banchi. E percosse nelle parti intime per alcuni dei piccoli. Un bambino è tornato a casa con i genitali arrossati, un’altra con i capelli strappati sui vestiti, un’altra ancora con dei lividi. Ma non è tutto. Le suore, secondo i bimbi, usavano praticare un tipo di punizione che sembrava seppellita in un tempo che non dovrebbe esistere più. I bimbi più irrequieti venivano rinchiusi in una stanza al buio. Quelli che si rifiutavano di mangiare costretti a ingoiare il cibo caduto per terra.
Dopo i loro racconti, le telecamere installate dai carabinieri documenterebbero le violenze.
Ancora che si ostinano a far lavorare queste disagiate mentali, senza alcuna qualifica e sempre protette dalla Chiesa che vuole evitare scandali. E nel frattempo tanti giovani disoccupati volenterosi e con le competenze adatte per lavorare sono in mezzo a una strada. Le mamme dovrebbero boicottare questi asili e iscrivere i figli in altre strutture, senza lasciarsi abbindolare dalla veste da suora chenon è sinonimo di buona fede e buona educazione!