Si è tenuta l’operazione “Meravigliosi fondali” voluta fortemente dal Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, per rendere ancora più bello il mare della costiera cilentana. Un’iniziativa realizzata in collaborazione con l’Area Marina Protetta di Punta Campanella, alla presenza del direttore Antonino Miccio. La pulizia dei fondali delle aree marine protette è un obiettivo principale dell’ente, per la tutela e la valutazione di aree già di per sé meravigliose.
Quella appena terminata è stata così una giornata all’insegna del recupero di vecchie reti e plastica nei fondali nelle due aree marine protette del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, l’area marina di Santa Maria di Castellabate e quella di Costa degli Infreschi e della Masseta. Il tutto ha avuto inizio alle ore 9,30 a San Marco di Castellabate con la prima parte della missione grazie ai Diving “Sub Mania Agropoli” e “As Sub Cilento” impegnati in operazioni di pulizia su Punta Tresino e Punta Pagliarolo, a poche miglia dal porto.
Alle ore 12,00 la seconda parte della giornata a Marina di Camerota con il Diving “Continente Blu” con il recupero dei rifiuti dal fondale in zona “La Magnosa”. L’evento è stato organizzato in stretta collaborazione con volontari, pescatori, associazioni locali, amministrazioni comunali e Guardia Costiera.
Importante è stato il “bottino” raccolto da sub e professionisti del settore. Per quanto riguarda Castellabate i sub si sono immersi a Punta Pagliarola, zona B del parco dove hanno recuperato due reti, una di 50 metri e una di circa 30 metri oltre a uno pneumatico. Reti abbandonate in mare da anni a circa trenta metri profondità. Un’altra area di Castellabate al centro dell’attenzione è stata quella di Vallone alto, a circa 30 metri di profondità, per recuperare tre reti per un totale di 600 metri, tra stelle marine, posidonia oceanica e alghe brune intrappolate nelle maglie.
E perfino un ventilatore. A Marina di Camerota cinque sub professionisti del Diving Continente Blu sono entrati in azione in zona la Magnosa a 3 miglia e mezzo dal porto. È stata trovata una rete da posta di una cinquantina di metri a 25 metri di profondità. “Noi dobbiamo lavorare per rispettare la Natura e tenere pulito il mare. Ringrazio – ha commentato Tommaso Pellegrino – tutti i volontari che hanno lavorato in una giornata di festa per il mare. Spero sia un modo per far comprendere soprattutto ai giovani il tesoro che abbiamo a disposizione e come dobbiamo rispettarlo”.
operazione di facciata per nascondere una gestione della area marina protetta davvero poco efficiente e mal supportata tecnicamente e scientificamente soprattutto negli ultimi tempi. Possibile che le aree marine protette di Salerno, debbano essere gestite da gente lontana centinaia di chilometri e con mani in pasta dappertutto ? Il presidente del Parco cosa ha da dichiarare ? Bah…
ma almeno facessero qualcosa… il parco del cilento è una ferrari in garage.. con la batteria smontata… con le ruote sgonfie.. e senza benzina