Quella appena terminata è stata così una giornata all’insegna del recupero di vecchie reti e plastica nei fondali nelle due aree marine protette del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, l’area marina di Santa Maria di Castellabate e quella di Costa degli Infreschi e della Masseta. Il tutto ha avuto inizio alle ore 9,30 a San Marco di Castellabate con la prima parte della missione grazie ai Diving “Sub Mania Agropoli” e “As Sub Cilento” impegnati in operazioni di pulizia su Punta Tresino e Punta Pagliarolo, a poche miglia dal porto.
Alle ore 12,00 la seconda parte della giornata a Marina di Camerota con il Diving “Continente Blu” con il recupero dei rifiuti dal fondale in zona “La Magnosa”. L’evento è stato organizzato in stretta collaborazione con volontari, pescatori, associazioni locali, amministrazioni comunali e Guardia Costiera.
Importante è stato il “bottino” raccolto da sub e professionisti del settore. Per quanto riguarda Castellabate i sub si sono immersi a Punta Pagliarola, zona B del parco dove hanno recuperato due reti, una di 50 metri e una di circa 30 metri oltre a uno pneumatico. Reti abbandonate in mare da anni a circa trenta metri profondità. Un’altra area di Castellabate al centro dell’attenzione è stata quella di Vallone alto, a circa 30 metri di profondità, per recuperare tre reti per un totale di 600 metri, tra stelle marine, posidonia oceanica e alghe brune intrappolate nelle maglie.
E perfino un ventilatore. A Marina di Camerota cinque sub professionisti del Diving Continente Blu sono entrati in azione in zona la Magnosa a 3 miglia e mezzo dal porto. È stata trovata una rete da posta di una cinquantina di metri a 25 metri di profondità. “Noi dobbiamo lavorare per rispettare la Natura e tenere pulito il mare. Ringrazio – ha commentato Tommaso Pellegrino – tutti i volontari che hanno lavorato in una giornata di festa per il mare. Spero sia un modo per far comprendere soprattutto ai giovani il tesoro che abbiamo a disposizione e come dobbiamo rispettarlo”.