la petizione ‘Basta speculazioni sugli incendi dei boschi’, lanciata insieme al comitato Basta Incendi che si propone l’internalizzazione, da parte dello Stato, del servizio antincendio boschivo affinché venga cancellato il ricorso all’appalto di enti privati per l’utilizzo di mezzi aerei e personale per l’attività AIB, e che si adoperi un piano di prevenzione – che ha di certo costi meno elevati rispetto a quelli per sopperire ai gravi danni idrogeologici e ambientali conseguenziali agli incendi – una manutenzione e una cura costante dei boschi con personale pubblico non precario; per le Leggi di Iniziativa Popolare promosse dalla campagna nazionale di Potere al Popolo. Una contro il vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione, per ridare centralità e priorità ai “diritti fondamentali delle persone”. Questa legge di iniziativa popolare ripristina il dettato originario dell’articolo 81 e il rispetto delle condizioni di esistenza per tutti che prevedono sanità, trasporti, diritto all’abitare, la salvaguardia dell’ambiente della terra e della vita, contro le devastazioni causate dalle logiche di profitto; un’altra per la “Scuola della Costituzione” pubblica, gratuita, laica, pluralista, inclusiva, promotrice di un sapere critico che non si piega alle esigenze delle imprese, che non è quella della Buona Scuola. Queste leggi ci permettono di imporre la nostra agenda al governo. Spingerlo a occuparsi di scuola e di pareggio di bilancio, o obbligarlo a negare un vero confronto su questi temi cruciali, e quindi smascherare ancora una volta la sua natura antipopolare. In tempi bui come questi siamo ancora una piccola cosa, ma siamo un punto di tenuta democratica, una visione alternativa, un presidio di civiltà. Si tratta di resistere, sì. Ma, ora più che mai, di organizzare l’offensiva.