Classe 1995, il gambiano Jallow fin da piccolo era considerato il miglior talento della Nazionale degli Scorpioni. In patria scatenò una gran disputa per avere il suo cartellino tra due squadre della prima divisione locale – il Bakau United e il Real Banjul – che, a causa di ciò, andarono incontro a una penalizzazione in classifica. Tra i due litiganti ne approfittò il Chievo, che, dopo averlo visto all’opera in un torneo a Perugia, ne rimase folgorato e lo acquistò a titolo definitivio.
Jallow, per uno strano scherzo del destino, fece il suo esordio in gialloblu, a Cesena, la squadra in cui, dopo le parentesi di Cittadella e Trapani, è riuscito ad affermarsi definitivamente.
Con Castori in panchina il gambiano è esploso, anche grazie ad una incredibile intesa con Laribi. Bravo nell’uno contro uno, velocissimo, Jallow è stato soprannominato Gervinho, perchè per le movenze ricorda l’ex attaccante della Roma. Il giovane Lamin può giocare esterno in un tridente, seconda punta, all’occorrenza anche centravanti e, dopo aver segnato 4 gol al Cittadella e 3 col Trapani, nella passata stagione è riuscito ad arrivare addirittura in doppia cifra.
Rientrato alla base dopo aver siglato la bellezza di 11 reti con la maglia del Cesena, Jallow sembra ora destinato ad accasarsi alla Salernitana, senza l’aiuto della Lazio (come ha sottolineato il diesse Fabiani) ma con un chiodo fisso in testa: dimostrare di meritare quella Serie A che, finora, col Chievo ha solo accarezzato (quando ha esordito nel 2016 nel match contro la Fiorentina).
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