“Ciao Elena, sono mamma, sempre io – scrive Graziella -. Sai, qui comincia a far davvero caldo, si va al mare. Niente più selfie quest’anno assieme, niente più risate, niente più…niente! Ma non ti sto scrivendo per questo, non voglio pensare a questo, impazzirei…Ho bisogno di te, amore mio. Ho bisogno del tuo aiuto perché qui non sembrano capire”.
“C’è pure chi dice che le buche non ci sono – aggiunge la mamma di Elena -. Sai, si va al mare. Tanti passano sulle strade e tu sai cosa può succedere se un dosso, una buca ‘si mette di traverso’. Ma, amore mio, noi non dobbiamo permettere che muoiano altre persone. Elena aiutami. Il sistema c’è e funziona. Basta evidenziarle con una semplice bomboletta di vernice gialla. Se solo i nostri amministratori volessero ascoltare… chiedi lassù, che si faccia il miracolo, che qualcuno gli apra le menti e il cuore. Se solo un cuore generoso avesse evidenziato le ‘tue’ buche in quella maledetta strada, adesso tu saresti qui con me e Sofia, andremmo al mare a ridere, a scherzare, a farci ancora tanti “stupidi e inutili” selfies… (ora per me così preziosi)…”