L’allarme viene rilanciato dall’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
La settimana scorsa sono state presentate le sette nuove mappe di rischio, che tengono conto delle caratteristiche geologiche dei territori. Lo scrive il quotidiano La Città oggi in edicola.
La Piana del Sele e quella del Volturno sono le aree in Campania inserite in precedenza nelle mappe di rischio. Per tutte si stima una perdita di decine di chilometri quadrati di territorio, entro fine secolo.
Il tratto costiero della Piana del Sele, dunque, è a rischio inondazione per l’innalzamento del Mar Mediterraneo e i cambiamenti climatici, correndo il pericolo – in alcuni punti almeno – di venire sommerso alla fine di questo secolo.