Si tratta di una precisazione che arriva dopo le polemiche dei giorni scorsi e le segnalazioni di cittadini che lamentavano il mancato rispetto della legge – prosegue l’articolo de La Città -. Tutti hanno la possibilità di usufruire liberamente della parte di spiaggia che non è stata data in concessione e dei 5 metri di battigia dal punto in cui le onde si infrangono.
La norma cui fa riferimento De Maio è la legge numero 296 del 2006 (articolo 1, comma 251) che afferma il principio della “spiaggia libera” e stabilisce “l’obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”. Il concetto affermato non è equivocabile: la spiaggia è un bene pubblico anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari.