I fatti. A bordo dell’autobus un anziano passeggero non ha voluto far sedere accanto a lui un cittadino tunisino dotato di regolare abbonamento. «Vavattene – gli ha gridato l’anziano in faccia – tornatene al paese tuo che qua non ti siedi…».
Il giovane, si è fatto il viaggio in piedi, al fianco della sua mercanzia che aveva preventivamente lasciato in un angolo del bus per non dare fastidio agli altri passeggeri. Nessuno, dei presenti sull’autobus al momento dell’episodio, è intervenuto in alcun modo, anche con una parola, per tentare di far ragionare l’anziano signore e far accomodare il giovane.
Sull’episodio è intervenuto il Sindaco Napoli a mezzo social ed ha dichiarato: «Un atto censurabile, gravissimo, senza nessuna dignità, quello riportato da alcuni quotidiani locali, che ha visto protagonista un giovane tunisino aggredito verbalmente, senza alcun motivo, da un anziano su un autobus.
Stiamo cercando di capire ed accertare i termini della questione, ma certo si tratterebbe di un’intolleranza insopportabile.
Proprio in questi giorni sto leggendo un libro molto bello, “Questa sera è già domani” di Lia Levi, una donna ebrea, ambientato al tempo delle infami leggi razziali: un racconto di una progressione vorticosa di atti e comportamenti, che all’epoca portarono la coscienza collettiva degli italiani ad una vergognosa deriva razzista.
Fermi restando la complessità del tema immigrazione e l’obbligo del rispetto delle nostre leggi da parte di chi viene accolto nella nostra città, dobbiamo impegnarci affinché, in tema di diritti civili e valori umani fondamentali, non si arretri mai e non si perda il controllo della situazione.