Nulla da temere ovviamente per chi ha la coscienza a posto: semplicemente, tali operazioni costituiranno la base per una «comunicazione oggettiva» che gli istituti di credito e altri specifici soggetti dovranno effettuare all’UIF, Unità di Informazione Finanziaria.
Il patrimonio informativo derivante dalle comunicazioni oggettive costituirà, come riferisce con tutti i dettagli ItaliaOggi, solo una base dati ampia, omogenea e sistematica, utile alla Unità di Informazione Finanziaria per migliorare le analisi delle segnalazioni di operazioni sospette.
La novità è chiarita in un documento pubblicato ieri sul sito della Banca d’Italia, dal titolo “Istruzioni in materia di comunicazioni oggettive”, sottoposto per trenta giorni a pubblica consultazione. L’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (UIF), istituita nel 2007presso la Banca d’Italia in posizione di indipendenza e autonomia funzionale, ha iniziato a operare il 1° gennaio 2008, subentrando all’Ufficio italiano dei cambi (UIC) nel ruolo di autorità centrale antiriciclaggio.
Prelievi e versamenti bancari oltre una certa soglia “saranno segnalati”: che cosa significa
„Più informazioni, più chiarezza, più trasparenza. Così banche, uffici postali, istituti di moneta elettronica sono tenute a inviare all’Uif “con cadenza mensile una comunicazione contenente ogni operazione, anche occasionale, di movimentazione di denaro contante di importo pari o superiore a 10 mila euro eseguita nel corso del mese solare, anche se realizzata attraverso più operazioni singolarmente pari o superiori a 1.000 euro da parte dello stesso cliente o esecutore”.“
Fonte Today.it