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Il sole è ‘stanco’, era glaciale in arrivo?

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C’è grande fermento nella comunità scientifica mondiale in seguito all’analisi dei recenti raccolti sulla base del continuo monitoraggio sullo stato di salute del Sole, la stella che è alla base della vita sul nostro Pianeta.

Il Sole, è questa la notizia, appare insolitamente stanco, sulla sua superficie non sono visibili le cosiddette macchie solari (la loro presenza è indice di un buon stato di salute della stella) e per i prossimi giorni la sua attività sembra destinata a restare piuttosto bassa, proseguendo quel percorso iniziato ormai diverso tempo fa: dall’inizio del 2018, infatti, sono già 108 i giorni con assenza di macchie, un dato che fa riflettere se solo pensiamo che il 2017 ha chiuso con 110 giorni “spotless” (senza macchie, appunto).

Ma come mai trattiamo questo argomento? Non dovremmo occuparci esclusivamente di meteorologia? Ebbene, esiste una stretta correlazione, affermano gli studiosi, tra l’attività solare e il nostro clima, e un sole “spento” potrebbe avere ripercussioni piuttosto negative; non si tratta di fantasie, in quanto è già accaduto nei tempi passati.

Tra il 1645 e il 1715 il nostro pianeta ha vissuto in quello che venne chiamato il “minimo di Maunder”, dal nome di Eward Maunder, astronomo britannico: in questo periodo la temperatura media globale calò di 1,5°C, un valore pazzesco se ci pensiamo bene ed è proprio in queste annate che si annoverano gli inverni più duri e rigidi che l’Europa ricordi: nel 1709 gelò il porto di Genova, la laguna veneta si trasformò in un’unica lastra di ghiaccio e le conseguenze per gli uomini furono catastrofiche, con nevicate intense nei mesi invernali e periodi estivi freschi in maniera anomala che stravolsero completamente le attività agricole e l’allevamento.

Allo stato attuale non ci sono i presupposti per il ritorno a una “Piccola era glaciale”, ma qualcosa potrebbe cambiare, anche in un futuro non troppo lontano: i climatologi affermano che si potrebbe tornare ad un periodo simile a quello vissuto negli anni 60 del novecento, con temperature medie globali al di sotto dei livelli attuali.

Attenzione, i risvolti per il nostro Paese potrebbero essere già immediati: si fa sempre più strada, per esempio, la possibilità di un autunno piuttosto fresco e piovoso, soprattutto sulle regioni settentrionali e su parte di quelle centrali, mentre il Sud potrebbe godere di un’estate prolungata, quantomeno nel corso del mese di Ottobre.

L’inverno poi potrebbe presentare interessanti novità, con una maggiore presenza di neve e freddo, un po’ come accadeva negli anni 60 e 70 del 900, anni, appunto, in cui l’attività del sole era minore, proprio come ora.

Il clima potrebbe trovarsi ad un bivio davvero cruciale, tale da segnare i prossimi anni. Grandi cambiamenti sembrano attenderci, e tutti noi potremmo essere testimoni di qualcosa di davvero inusuale e particolare.

fonte www.ilmeteo.it

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