A lanciarlo sono Gerardo Ceres, segretario generale della Cisl provinciale, ed Ezio Monetta, segretario generale della Fit Cisl Salerno. “Chiediamo il suo intervento per aiutare il territorio salernitano che, per talune fondamentali e strategiche opere infrastrutturali, sta morendo di burocrazia”, hanno spiegato Ceres e Monetta nella missiva.
La Cisl ha sollevato il caso dello scalo aeroportuale, che già nel febbraio del 2000, come società per azioni “Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi” ha presentato istanza al ministero delle Finanze per l’affidamento ventennale della gestione totale dello scalo e dopo 18 anni ancora ci sono problemi legati al rilascio dela concessione, senza la quale si potrebbe compromettere il progetto di fusione tra gli aeroporti di Napoli e Salerno.
“Il presidente dello scalo salernitano, Antonio Ferraro, ha presentato all’Enac un’integrazione all’istanza per il rilascio del provvedimento necessario alla gestione totale, ma la risposta del Ministero tarda ad arrivare e la prevista fusione tra gli scali aeroportuali campani viene rimandata”, hanno continuato Ceres e Monetta.
“Lo slittamento al 19 luglio della fusione tra la Gesac e “Aeroporto di Salerno spa”, che doveva concretizzarsi entro questo mese, potrebbe mettere a rischio il piano industriale che prevede entro il 2022 la realizzazione di opere di consolidamento e ampliamento della pista salernitana con investimenti complessivi di 135 milioni euro.
Altro problema che mette in pericolo il piano industriale è legato all’inizio dei lavori di allungamento della pista che dovranno essere avviati per forza entro il 2018 per non perdere la possibilità di accedere ai 40 milioni di euro stanziati dal decreto “Sblocca Italia”.
Le problematiche burocratiche tra ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il dicastero delle Finanze ci preoccupano molto ed è opportuno uno sforzo congiunto per superarle e dare un impulso all’economia del territorio decisamente in sofferenza”.
Per la Cisl, dunque, i ministri interessati devono responsabilmente esprimere, nel minor tempo possibile, il parere favorevole per poter realizzare la struttura che porterà benefici ad un territorio attualmente in sofferenza e che auspica una rinascita economica e sociale.
Da qui, l’appello a Toninelli: “A lui chiediamo di mettere in atto iniziative finalizzate a combattere e superare gli ostacoli dettati da iter burocratici “paludosi”, senza avere cura degli interessi economici dei nostri territori e dei suoi cittadini”.