Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari, dottoressa Marilena Albarano, a carico dei titolari degli stabilimenti è scaturito a causa della mancata rimozione delle strutture provvisorie al termine della stagione balneare. Di conseguenza le opere, su suolo demaniale, risulterebbero abusive oltre che difformi, in violazione delle concessioni demaniali.
Ai gestori dei lidi è stato imposto il termine di una settimana per lo smontaggio definitivo degli stabilimenti che nel tempo – e non è certo un segreto – sono divenute strutture più fisse che mobili. Per loro un fulmine a ciel sereno nel pieno della stagione estiva, che rivivono l’incubo del 1° luglio 2014 quando si videro raggiunti da ordinanze di abbattimento.
Avverso il decreto di sequestro preventivo gli indagati e i loro legali potranno proporre richiesta di riesame, anche nel merito.